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di Joao Botelho, con André Costa, Jessica Weiss, Joao lagarto
(Portogallo, 1992)
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Episodio di una sessantina di minuti, tratto da una serie televisiva che i portoghesi dedicano agli elementi naturali. Tocca l'aria, a Botelho: e lui vola con soave, ispiratissima levità. È la storia di un compleanno: quello nel quale un ragazzino di 7 anni conoscerà finalmente il proprio padre, in prigione dalla sua nascita per aver ucciso l'amante della moglie. Una sorta di telenovela: che Botelho s'incarica di parodiare ma, soprattutto, di nobilitare. Con un suo modo di abbracciare cielo e nuvole, aerei ed aquiloni che lo solcano. Ma anche colori (vivi, squillanti, colti anch'essi a mezz'aria da una fotografia tutta pimpante, proprio nulla della miseria televisiva), umori, odori e sensazioni di questa periferia fatta di donne che sfioriscono in attesa e di ragazzini che giocano fra gli svincoli stradali. Una direzione attenta, liberata come quella di un Godard inebriatosi finalmente delle palme dell'Algarve. Precisa, affettuosa nella direzione degli attori.
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Il film in Internet (Google)
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Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
da vedere assolutamente
da vedere
da vedere eventualmente
da evitare
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